liberamente tratto dall’Antico Testamento e da Saul di André Gide
Menzione speciale alla Biennale di Venezia 2018, concorso Registi Under 30
Il fallimento è il vero tabù della società performativa.Â
Dimostrarsi inferiori rispetto all'immagine che abbiamo accuratamente creato di noi, arrendersi all'evidenza di essere meno speciali di quello che credevamo oÂ
volevamo. Nell'Antico Testamento, Saul è il primo re d'Israele, eletto da Dio e successivamente da Lui rifiutato.Â
La sua incapacità di accettare la fine del proprio dominio e il suo rapporto ambivalente col giovane David, futuro regnante, costituiscono il paradigma dell'uomo che cade. La sua parabola è quella di un frontman in declino, confinata in una camera d'hotel, in attesa di essere superata.Â
Re, padre, rockstar. Saul cerca di resistere al cambiamento, alla fine della sua stirpe, al cancellarsi del proprio nome. La sua lotta è una lotta contro il procedere del tempo.
regia Giovanni OrtolevaÂ
drammaturgia Riccardo Favaro, Giovanni Ortoleva
con Alessandro Bandini, Marco Cacciola, Federico Gariglio
scenografia e costumi Marta Solari
movimenti coreografici Gianmaria Borzillo
musiche originali Pietro Guarracino con Ettore Biagi, Agnese Banti e Lorenzo Ruggeri
disegno luci Davide Bellavia
decoratrici Francesca Antolini, Maria Giulia Rossi, Martina Galbiati
una produzione
Fondazione Luzzati Teatro della Tosse, Arca Azzurra Produzioni , Teatro i
in collaborazione con
AMAT e Comune di Ascoli Piceno nell’ambito di Marche in Vita. Lo spettacolo dal vivo per la rinascita dal sisma progetto di MiBAC e Regione Marche coordinato da Consorzio Marche Spettacolo
si ringrazia Piccolo Teatro di Milano, Teatro Fontana
un ringraziamento speciale a Stefano Scherini e Pablo Solari
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